Approfittando di una combinazione favorevole Pasqua - 25 aprile - 1 maggio, decidiamo di partire per questa "settimana lunga" in Tunisia. L'obiettivo é raggiungere la piccola oasi ed il lago di Ayn Ouadette, situata a sud di Ksar Ghilane, verso il confine algerino.
Sbarcati come al solito a Tunisi, ci dirigiamo subito verso sud e arriviamo prima a Kebili e quindi a Douz dove ci incontriamo con il gruppo di Cattone (Latitudini) in quanto ci aspetta un amico che viaggia con lui. Da qui partiamo il giorno dopo alla volta di Timbaine prima e Ksar Ghilane poi. Le prime dune scorrono veloci sotto le ruote ma, l'esserci aggregati per questi primi due giorni alla “carovana cattoniana” ci toglie quello spirito di avventura e solitudine che solo il deserto sa dare (gruppo di oltre 40 macchine, sembrava di essere sulla tangenziale di Milano…).
Decidiamo dunque di staccarci e proseguire da soli per Ouadette; ci hanno detto che il percorso è abbastanza difficile e che per arrivare al lago, ci vogliono quasi 2 giorni. Partiamo dunque di buon’ora da Ksar Ghilane e ci addentriamo subito tra le dune. Ce ne sono di tutti i tipi: alte, basse, piccole, grandi, barkane, cordoncini che si alzano sempre di più e poi terminano con discese mozzafiato... bellissimo! Tuttavia in tre macchine, ben affiatati, riusciamo con tranquillità a proseguire senza intoppi e nonostante una pausa per uno spuntino, al tramonto siamo in riva al lago, dove facciamo campo e ci godiamo gli ultimi raggi di sole prima di cena.
Il mattino seguente, decidiamo di voler andare a vedere i pozzi di El Borma, situati proprio al confine con l’Algeria circa 200 km più a sud-ovest. Per far questo però servono i permessi, per cui dobbiamo rientrare, andare a Medenine a farci rilasciare i lasciapassare e poi ributtarci tra le dune. Così facciamo e saranno 4 giorni di divertimento puro e di paesaggi davvero stupendi, che nulla hanno da invidiare agli erg algerini e libici.
Finito il tour tra la sabbia, rientrando, ci fermiamo a visitare Tatauine, la zona degli Ksur e un giorno e mezzo a Djerba, per un bagno in mare prima di ritornare a Tunisi e quindi in Italia.
Sono stati otto giorni molto belli e intensi, che ci hanno fatto conoscere questo bellissimo deserto “alle porte di casa” che come detto nulla ha da invidiare a ben piú lontane mete. Se a questo aggiungiamo la bellezza delle oasi di montagna (zona di Tamerza e Chebika), il Chott el Djerid, Nefta con la location del film “Star Wars”, i numerosi siti archeologici con rovine romane molto ben conservate (per es. El Jem) e il fascino di città come Tozeur o Kairouan, vale veramente la pena pensare di tornare presto da queste parti…