Il viaggio in Algeria del 2002 è stato il mio primo in macchina.
Dopo anni ero riuscito a coronare il mio sogno di avere la macchina tanto desiderata, la mia Land Rrover Defender ed ero impaziente di metterla e mettermi alla prova.
Per questa prima esperienza decisi di appoggiarmi ad un tour operator, vista l’inesperienza nella guida e sull’organizzazione del viaggio in automobile. La scelta, dopo molte ricerche cadde su African Adventures, con cui tre anni più tardi feci anche la traversata Italia – Dakar (link) e sull’Algeria, che tanto aveva suscitato interesse in me in passato, sia per le gesta della Legione Straniera, che per le vicissitudini della Parigi-Dakar.
Dopo i primi preparativi, e il reperimento dei “pezzi” principali per rendere la macchina adatta al viaggio, il 22 dicembre il primo imbarco a Genova su 4 ruote. Se guardo oggi Azalai e le foto della prima partenza, molto è cambiato: allora c’era solo la bagagliera, due taniche e due piastre da sabbia, un tavolino e due sedie; dormimmo nei sacchi a pelo in un igloo che montavamo e smontavamo ogni sera, il compressore ci veniva fornito all’occorrenza dall’auto dell’organizzazione, la dotazione di bordo era solamente il mio fido Garmin GPS12XL, smontato dal manubrio della moto.
In questo modo sbarcammo il 23 a Tunisi e da li inizio la prima avventura che ci portò dapprima nell’Erg Orientale, poi giù nel Tassili n’Ajjer, a Djanet, quindi nell’Erg d’Admer, nell’Erg Tihodaine e Erg Tifernine, per poi risalire di nuovo verso Tunisi attraverso il Plateau du Fadnoun. Ricordo con piacere i primi passaggi attraverso i cordoni di dune dell’Erg Orientale, i fortini ancora intatti della legione straniera, il trasferimento via asfalto per Illizi e l’arrivo nella “perla del Tassili”, Djanet, passando per il tappeto di sabbia e le rocce del Tassili Ajjer: uno spettacolo grandioso. Da li prendemmo la via del ritorno passando per l’Erg Tihodaine, con altri paesaggi grandiosi e ricchi paleosuoli, testimonianza di antichi insediamenti, per proseguire poi, sempre in fuoristrada, verso l’Erg Tifernire e in seguito verso nord, fino a giungere sull’asfalto che ci avrebbe ricondotto fino al porto di Tunisi.
Fu un viaggio bellissimo con una compagnia meravigliosa e in cui si cementarono alcune amicizie con cui avrei condiviso tante nuove avventure.